Nereto è un gioiello storico situato nel cuore dell’Italia. Con la sua ricca storia, affascinanti architetture e tradizioni affettuose, questo paese offre una visita indimenticabile per coloro che desiderano immergersi nell’arte e nella cultura dell’Italia centrale.
Nel cuore della provincia di Teramo, tra le verdi colline dell’Italia centrale, si trova Nereto, un affascinante paese con una storia millenaria e una ricca eredità culturale. In questo articolo, esploreremo le meraviglie di Nereto, dalla sua antica origine greca alla sua evoluzione attraverso i secoli.
Un Viaggio nel Tempo
Nereto è uno dei luoghi più interessanti da visitare nella provincia di Teramo. Situato a soli 11 chilometri da Alba Adriatica, questo incantevole borgo è facilmente raggiungibile sia in auto che con i mezzi pubblici. Ma la vera bellezza di Nereto risiede nella sua storia affascinante.
Origini Antiche e Greche di Nereto
Le radici di Nereto affondano nel passato, risalendo addirittura all’epoca neolitica. Secondo gli studi di Giuseppe De’ Guidobaldi Speranza, i primi abitanti furono i Siculi, originari della Grecia. In epoca romana, Nereto era conosciuto come “Vicus Gallianus,” forse un possedimento di un certo Gallio o Galliano in virtù dei suoi meriti militari.
Tuttavia, il destino di Nereto prese una svolta significativa quando i monaci benedettini giunsero in queste terre intorno all’anno 1000. Furono loro a introdurre il culto di San Martino, costruendo una maestosa chiesa in onore del Santo sui resti del Vico Galliano. Questo segnò l’inizio di una nuova era per Nereto.
Un Passato di Lotte e Conflitti
Nereto ha vissuto momenti cruciali durante le lotte tra guelfi e ghibellini ai tempi di papa Urbano IV e re Manfredi. Il paese si schierò con i guelfi, come attestato da un’iscrizione ormai perduta. Nel 1279, in epoca angioina, Nereto divenne un feudo di Amelio de Agoto Courban, signore di Colonnella.
Nel 1383, Carlo III di Durazzo vendette Nereto, insieme ad altre terre, al comune di Ascoli per 14.000 ducati. Questo segnò l’inizio di un’epoca di cambiamenti amministrativi. Non esistono documenti precisi che indicano quando Nereto passò definitivamente al Regno di Napoli, ma si ritiene che ciò sia avvenuto verso la fine del XVII secolo.
Nereto nel Periodo Moderno
Dopo il ritorno di Nereto al Regno di Napoli, il paese fu governato dai regi governatori fino al 1806. Con l’occupazione francese nel 1807, i Giudici di Pace e di Circondario presero il controllo. Questo periodo vide anche la crescita e lo sviluppo di Nereto, che divenne un importante capoluogo di Mandamento.
Nel corso dei decenni successivi, furono istituite scuole, casse di risparmio e altre importanti istituzioni. Nereto crebbe economicamente e socialmente, preparando il terreno per l’industrializzazione che avrebbe caratterizzato la Val Vibrata nel secondo dopoguerra.
Architetture religiose
Nereto è anche famosa per le sue architetture religiose, tra le principali troviamo:
· Chiesa del Suffragio – L’edificio religioso si eleva nella centrale piazza Cavour, modificata negli ultimi anni con l’aggiunta di una fontana.
· Chiesa Madre – in cui si svolgono di solito le più importanti funzioni religiose, ampliata nell’Ottocento, restaurata nel Novecento, si presenta in stile neoclassico con un bel campanile in cotto di epoca tardo rinascimentale.
· Chiesa dell’Addolorata – Riedificata nell”800 in quella che all’epoca si chiamava via del Sole, oggi via Gramsci, dalla demolizione dell’originaria sita nella centrale piazza del carbone, restarauta di recente, si fregia di un’elegante cupola.
· Chiesa di San Martino – Dedicata al patrono di Nereto. È aperta solo in poche occasioni tra le quali la festa del santo. Menzionata già nel XII secolo, restaurata di recente.
· Chiesa di San Rocco – Intitolata al protettore della peste, è stata edificata nel Seicento fuori dalle mura del paese, quale simbolico baluardo al morbo, e per permetterne all’epoca la fruizione ai malati di peste.
Architetture civili
La Fontana Vecchia, fulcro del paese nei tempi passati, si trova contigua al vecchio quartiere rinascimentale abbattuto nel dopoguerra. Costruita nel 1881, con tre nicchie ornate da bocche di fontana a mascheroni, svolse a lungo funzione di lavatoio ed abbeveratoio.
Nell’area permangono solo alcune porzioni del vecchio borgo murato, dove è stato realizzato un anfiteatro in cui si svolgono le manifestazioni teatrali estive.
Il Monumento al Multiculturalismo, posto all’ingresso della cittadina, è stato realizzato dello scultore e pittore neretese Francesco Perilli ed inaugurato nel 1988 alla presenza dell’onorevole Laureano Leone, deputato dell’Ontario (Canada) alla cerimonia di gemellaggio di Nereto con Toronto. Un uguale manufatto è stato realizzato in America (Toronto, Canada); in Europa (Sarajevo, Bosnia ed Erzegovina); in Asia (Changchun, Cina); in Africa (Buffalo City).
La Fiera di San Martino a Nereto
Una delle tradizioni più amate di Nereto è la Fiera di San Martino, che si tiene ogni 11 novembre. Questa festa è caratterizzata dai riti religiosi e dalle celebrazioni in onore del Santo Patrono. I visitatori possono gustare i prodotti tipici di stagione, come castagne e vino novello.
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